Er fritto misto è na prelibatezza antica,
che a rinunciacce se fa na gran fatica,
però pe’ digerillo bene e pe’ dormi’ tranquillo,
te ce devi beve sopra un ber vinello.
Ce vònno zucchine e patate a barchette,
cime der broccolo e mele renette,
cimaroli che, invece, se tajeno a spicchi
e, si te piaceno, animelle e schinale.
Lavete le mani e mettete er zinale,
perché er fritto schizza e te ceca a l’occhi.
Ce vòle ovo, farina e acqua friccicarella,
pe’ fa’ la pastella e pe’ frigge tutto ‘n padella.
Quand’è bello dorato, vor di’ ch’è cotto,
na fetta de limone e er Misto è fritto!
25 set. 2017
Devo confessare che il vero Fritto Misto Romano io non l’ho mai saputo apprezzare. Mi piace molto il fritto di verdure con la pastella bella ricca e con la mela che è dorce de sale, ma non riesco a pensare di mangiare animelle, cervello o midollo spinale che, secondo i testi, sono la parte più raffinata di questo ricco piatto della antica tradizione romana.
Mio padre preparava i fritti, per la cena di Natale e non ci metteva le animelle per evitare discussioni e storie con i figli, la sera della festa, però la mattina di Pasqua la tradizione andava rispettata e il fritto romano si faceva con carciofi, cervella e le animelle. Si doveva mangiare a colazione, insieme al salame, alle uova sode – che coloravamo noi ragazzini – alla pizza pasquale e, se non si facevano troppe obiezioni, poi si aprivano le Uova di cioccolato e ci litigavamo le sorprese.
Occhi Farlocchi 